Chi al giorno d’oggi scrive una lettera?
Nel tempo del digitale, dove i messaggini sono i protagonisti della nostra comunicazione, Barbara Pandolfi, laureata in filosofia e dottore in teologia, utilizza questo mezzo per uno scopo nobile.
Attraverso lei e attraverso una lettera, è la beata Armida Barelli che parla ai giovani.
Abbiamo già ampiamente presentato Armida, la nostra “sorella maggiore” attraverso le pagine del nostro sito di Azione Cattolica e invito, chi non lo avesse fatto, a leggere anche la precedente recensione sulla figura di questa donna, resa beata da pochissimo, lo scorso 30 aprile, così importante per noi di AC.
Questo piccolissimo ma densissimo libro, contiene un messaggio di incoraggiamento e speranza rivolto ai giovani. Parole che narrano l’esperienza di vita vissuta dei Armida Barelli, piene di fede audace, di volontà di cambiamento, di ricerca di felicità.
Nata nel 1882, studia in Svizzera nel collegio delle suore Francescane di Sacro Cuore.
Nel 1917 dà vita alla consacrazione dei Soldati al Sacro Cuore.
Il 17 febbraio del 1918 nasce, grazie a lei, la Gioventù Femminile Cattolica Milanese.
Nel 1921 è cofondatrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
E’ la nostra “sorella maggiore”, così è chiamata Armida Barelli, prossima alla beatificazione il 30 aprile.
Sono molte le cose per cui dobbiamo essere grati a questa donna forte che ha saputo mettere davanti a tutto la fede nel sacro Cuore. L’Azione Cattolica con il nostro presidente Giuseppe Notarstefano, fa parte del comitato di beatificazione e di canonizzazione della venerabile serva di Dio, accanto all’Università Cattolica del Sacro Cuore, all’Istituto Secolare Missionarie della Regalità e alla diocesi di Milano.
L’editrice AVE ci propone il volumetto “La sorella maggiore racconta”, memorie di una vita spesa nell’amore di Cristo e del suo motto che ci è caro “lavorate senza posa ma soprattutto amate, amate, amate”
Eccoci qui, ancora buon 2021 a tutti.
Quest’anno si è aperto con milioni di aspettative, una su tutte il non dover parlare più di questa pandemia che ha cambiato il nostro modo di vivere. Purtroppo non ci è ancora concesso quindi il modo migliore per conviverci è vivere in modo laico consapevole, soprattutto noi di Azione Cattolica, chiamati a condividere, accompagnare, discernere.
La pandemia ha portato a galla, dice Papa Francesco, il valore della creatività, facciamo attenzione a non diventare una comunità virtuale.
La sfida di ogni educatore è quella di conoscere meglio i giovanissimi che gli sono affidati per poterli amare di più e meglio.
Per farlo bisogna per forza di cose avvicinarsi alla loro vita e al loro mondo.
Da un percorso di studio che ha coinvolto tutto il Settore Giovani dell’Azione Cattolica, nasce il libro Adolescenti H24, per condividere con tutti il frutto di tale percorso.
Il mondo viaggia ad una velocità maggiore di quella delle nostre strutture mentali, ecco che le relazioni con gli adolescenti diventano sempre più una sfida per i responsabili associativi.
Un testo prezioso, Adolescenti H24, che vuole offrire agli educatori in modo semplice e chiaro suggerimenti, approfondimenti atti a qualificare, ripensare e innovare le proposte per i nostri giovanissimi.
Abitiamo davvero una società liquida? Se pensiamo a come agiamo, a come entriamo in connessione con gli altri in modalità virtuale, si.
Ma se pensiamo agli algoritmi che setacciano i nostri byte?
Siamo disposti ad accettare che l’essere umano sia riducibile ai dati che lo profilano?
Siamo fatti DI relazioni e PER le relazioni, ogni uomo produce parole e ascolta parole ma questo rapporto non è sempre simmetrico e i governi autoritari sembrano trovare nei controlli informatici nuovi strumenti di oppressione. Occorre quindi essere informati, competenti, propositivi. Ogni luogo educativo diviene importante, e anche la famiglia svolge un’azione “politica”.
«In passato era il
...Sempre il 7 ottobre. Il
...Sono online sul sito
...Parlare di accoglienza
...Durante l’incontro
...L’ingresso nella casa di
...