In questo tempo di crisi tante sono le domande che ci siamo posti e che ci hanno fatto riflettere, non solo, dal punto di vista sanitario, economico e sociale.
I fedeli tutti, di ogni Chiesa e religione, sono stati chiamati ad un “digiuno” liturgico e, come cristiani cattolici, stiamo attendendo con trepidazione il momento in cui potremo celebrare nuovamente insieme la Santa Messa...e nel frattempo? Come stiamo vivendo da laici e laici di AC questo momento di digiuno eucaristico? Come stiamo vivendo questa esperienza di Chiesa “a distanza”?
Incontro: Indica direzione di movimento, e più in partic. movimento verso persone che siano a loro volta dirette o rivolte verso di noi.
Mercoledi 17 marzo ha avuto luogo il primo Incontro vice adulti AC.
A dire il vero non ha avuto luogo perché eravamo tutti e 26 in luoghi diversi tra Veneto e Friuli, tutti nelle proprie case come ci impone questo tempo.
Se seguiamo il significato letterale di Incontro non ci siamo nemmeno incontrati perché siamo rimasti tutti nelle nostre stanze, chi sul letto, chi in tavola mentre finiva di sparecchiare, chi sul divano, chi in un ufficetto.
Da queste frasi tutto fa pensare che il nostro Incontro sia saltato e invece no.
Quando tramite un messaggio WhatsApp è giunto a tutti noi adulti dell’Unità pastorale di Cordenons, l’invito ad accogliere l’opportunità di ascoltare gli esercizi spirituali che, per motivi noti a tutti sono stati revocati, ho pensato davvero che nulla possa fermare lo Spirito Santo e che questi si manifesta e trova tutti i mezzi per accompagnare le persone nei loro percorsi spirituali.
Negli ultimi anni come adulti di Ac abbiamo iniziato il cammino di Quaresima con gli esercizi spirituali. Un tempo di silenzio dedicato al Signore, un tempo per fare il punto sulle nostre vite, un tempo per prendersi una pausa, per sostare, per guardare le cose da un punto di vista diverso e lasciarci guardare dal Signore.
Quest’anno, a causa delle vicende che tutti ben conosciamo, ci siamo trovati costretti ad annullare questo appuntamento, ma non volevamo comunque perdere questa opportunità preziosa. Abbiamo pensato di proporre ugualmente gli esercizi spirituali, ma con una formula inedita per noi.
Ricucire la relazione: esperienze di giustizia riparativa e mediazione umanistica tra carcere e scuola è il tema del convegno per la Pace del Settore Adulti di AC, che si è tenuto domenica 26 gennaio presso l’Auditorium Concordia a San Vito al Tagliamento.
Per l’occasione è intervenuta la dott.ssa Sara Dall’Armellina, mediatrice umanistica e penale, a nome dell’associazione "La Voce", e referente territoriale per le attività di mediazione umanistica. La giovane relatrice, con parole chiare ed esempi concreti, ha spiegato al pubblico uditore il compito del mediatore e il significato dei termini mediazione umanistica e giustizia riparativa nelle situazioni di conflitto. Il mediatore è colui che, dopo essersi formato, ascolta e “bonifica” le relazioni che i soggetti coinvolti in quel determinato momento non sono in grado di fare in autonomia.
Anche quest'anno, all'inizio della quaresima, l'Azione Cattolica Diocesana propone gli Esercizi Spirituali nella forma breve di un fine settimana.
Gli esercizi si svolgeranno dalle 18.30 di venerdì 28 febbraio 2020 e termineranno domenica 1 marzo 2020 pomeriggio presso la casa di Spiritualità San Martino a Vittorio Veneto.
Il relatore di quest'anno sarà, don Federico Zanetti, Biblista e Direttore spirituale del Seminario diocesano di Concordia-Pordenone.
Il tema su cui i svolgeranno gli esercizi parte dal tema pastorale dell'anno:
“...E CAMMINAVA CON LORO” (Lc 24,15).
Domenica 26 gennaio 2020 a San Vito al Tagliamento, con inizio alle ore 9:00 con la Santa Messa e poi con inizio alle ore 10.30 presso l’Auditorium parrocchiale, si terrà il convegno per la Pace del Settore Adulti di AC.
Il convegno è aperto a tutti e sarà in contemporanea con la Festa della Pace dell'ACR.
Papa Francesco, nel suo messaggio per la LIII giornata mondiale per la pace, ci ricorda che: «La pace è un bene prezioso, oggetto della nostra speranza, al quale aspira tutta l’umanità», ma «Non si ottiene la pace se non la si spera. Si tratta prima di tutto di credere nella possibilità della pace, di credere che l’altro ha il nostro stesso bisogno di pace».
Come tradizione il
...In un’Italia ancora
...Oltre alla sua
...Ci sono gesti che
...Disegnare, dipingere,
...«Chiunque tu sia, se vuoi
...