Pensare alla fine della vita suscita continui interrogativi nell’ambito della cura; il tema della morte viene spesso banalizzato o affrontato in modo distratto, evitando di rapportarsi con le incertezze su qualcosa che forse non potremmo mai conoscere.

Nello specifico poi il dibattito in ambito clinico ed etico riguardante l’inizio o la sospensione della nutrizione e idratazione artificiale è quanto mai complesso e attuale nel processo decisionale.

Attualmente, grazie agli sviluppi e alle nuove frontiere possibili della medicina e della scienza, risulta possibile sostituire funzioni vitali compromesse; chiunque potrebbe trovarsi di fronte alla possibilità di scegliere se continuare a portare avanti la propria vita o anticipare la morte attraverso “l’attivazione, la non attivazione” o la sospensione “di dispositivi meccanici o artificiali”.

L’interrogativo diventa ancor più complesso, quando il paziente non è più competente; egli può esser comunque il protagonista del suo percorso terapeutico?

Rispettare il paziente nella sua complessità coincide con instaurare una relazione rispettosa della sua autonomia, aperta allo svelamento del suo mondo interiore, fondata sulla verità e sulla responsabilità; nel tempo stesso, significa dare risposte scientifiche e tecniche, le più chiare possibili, comprensibili e attuabili.

Tutti questi argomenti saranno tema di approfondimenti e discussioni mercoledì 6 marzo 2013 presso l'Aulamagna del Polo Universitario del collegio Marconi in via Seminario 34 - Portogruaro (VE).

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